domenica 25 novembre 2007

MAFIA E TELEVISIONE


Qualche giorno fa è stata sospesa la fiction RAI su Graziella Campagna, ragazza di 17 anni uccisa nel 1985 per aver trovato nella lavanderia, nella quale lavorava nella provincia di Messina, l'agendina di un boss mafioso latitante. "La Direzione Generale - si legge in una nota ufficiale della Rai - ha accolto la richiesta del presidente della Corte di Appello di Messina che, attraverso il Ministro di Giustizia, ha segnalato come la messa in onda della fiction sull'assassinio di Graziella Campagna «avrebbe potuto turbare la serenità dei giudici della Corte d'Assise di Appello che dal 13 dicembre si riuniranno in udienza proprio per il processo che riguarda l'assassinio di Graziella Campagna»".
La decisione ha suscitato molteplici polemiche e sono in molti a reputare la decisione della Rai alquanto discutibile. Veltroni, ospite dell'incontro sulla mafia organizzato dalla fondazione Caponetto in corso a Firenze, ha dichiarato di sperare in un ripensamento. Carlo Lucarelli ha commentato :«La sospensione su richiesta del ministro della Giustizia Clemente Mastella, rappresenta un brutto precedente. In base a questo principio non potremmo fare fiction su quasi niente. Paradossalmente, anche la fiction Il capo dei capi dovrebbe essere sospesa. E poi mi chiedo - ha continuato - come può una fiction turbare i giudici di Messina, che sono stati così placidi e tranquilli per tutto questo tempo tanto da far annullare la custodia cautelare dei condannati per decorrenza dei termini entro i quali andava depositata la sentenza».
In effetti, il processo di Graziella Campagna è uno dei tanti in Italia che purtroppo sembra non voler mai iniziare.
"Il processo si conclude nel dicembre 2004 con la condanna all'ergastolo del boss Gerlando Alberti e del complice Giovanni Sutera. Ma il nipote del boss palermitano dopo un anno e mezzo torna in libertà perché i giudici della Corte d'assise non depositano entro i termini stabiliti le motivazioni della sentenza di condanna e quindi viene annullata per decorrenza dei termini la custodia cautelare. Alberti, infatti, rimasto in cella per altri reati, ha lasciato il carcere perché avendo già scontato una condanna per traffico di droga e potendo beneficiare dell'indulto per gli altri reati di cui è stato ritenuto colpevole torna un uomo libero. La vicenda suscita scalpore e il ministro Mastella nel settembre 2006 invia gli ispettori, che dopo alcuni mesi archiviano il caso sul magistrato che era stato accusato di avere ritardato il deposito delle motivazioni della sentenza". (Il Corriere della Sera) .

Sono soprattutto le parole del fratello di Graziella a bruciare di dolore: «Mi chiedo se Mastella si preoccupa di una povera ragazza uccisa innocentemente, o per una famiglia distrutta dal dolore e per un film che ricostruisce ciò che è accaduto in tanti anni di depistaggio e non per la giustizia. Ritengo che il tribunale giudica sulle prove dell'accusa. Se non ha nulla da temere non c'era motivo di fare tutto ciò».

Personalmente ritengo che questa storia sia palesemente assurda.. La Corte d'Assise d'Appello prevede la partecipazione di una giuria popolare... ma è possibile sospendere una fiction per questo motivo? Sono completamente d'accordo con Carlo Lucarelli.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ne ho scritto anch'io
(ehi che bel blog)

Anonimo ha detto...

Apprezzo molto l'impronta che hai dato al blog (e ovviamente il contenuto). Ti verrò a far visita nuovamente. Bello il post sulla vicenda Campagna... Ciao. franco.

spadafora live ha detto...

OT

.......CONTINUA.......La fiction si poteva però porre come esempio della brutalità della fenomenologia “mafia”, poteva far capire ai molti cosa significa vivere in un ambiente permeato da bestie che tolgono la vita per nulla, poteva rappresentare l’ennesimo esempio di come, in Sicilia, si e’ sottoposti ad un regime dittatoriale, che nulla ha a che fare con la civiltà.
Poteva ma, per il momento, per decisione di un ministro che permette, la visione dell’ascesa di riina, non può essere visionata, forse la verità turberebbe i giudici, o forse la stessa verità turberebbe gli assassini che in una sera del Dicembre 1985 spezzarono una giovane vita, che non sapeva neppure perché si meritava un colpo in fronte, di pistola..........CONTINUA...........

http://spadafora-live.blogspot.com/

Anonimo ha detto...

Un precedente già c'era... e se possibile ancora più scandaloso: la censura della fiction su Falcone (nell'anniversario della strage di Capaci) per non influire sulle elezioni amministrative... Rischiava di far riflettere troppo chi era chiamato a scegliere tra Totò Cuffaro e Rita Borsellino...