Per mancanza di risorse, l'emendamento della Finanziaria che equiparava le vittime della mafia a quelle del terrorismo non è stato approvato. Per questo, ieri a Palermo mogli, genitori e figli di diverse vittime di mafia hanno protestato davanti la Prefettura, incatenandosi ai cancelli.
Nel 2004 venne approvata una legge che riconosce alle famiglie delle vittime del terrorismo un'indennità di 2500 euro, nonché 1000 euro al mese. Ai familiari delle vittime della mafia, invece, giungono solo 500 euro al mese.
A luglio il governo in maniera formale si era impegnato a trovare le coperture economiche necessarie, per eliminare quella che viene definita da Sonia Alfano, figlia di Beppe, giornalista ucciso a Barcellona Pozzo di Gotto nel 1993, una classifica di serie A e di serie B, da parte dello Stato, di uomini uccisi ingiustamente.
Il presidente della Commissione Antimafia, Francesco Forgione, che aveva proposto l'emendamento, ha dichiarato: "Trovo che questa vicenda - afferma Forgione - sia veramente incredibile. Sulla necessità di parificare questi diversi trattamenti c'è un'intesa unanime nelle forze politiche di maggioranza ed opposizione. (...) Spero che il Governo si renda conto di stare compiendo una discriminazione che non ha alcuna giustificazione e che non sarà perdonata, né dalle vittime della mafia né dalla parte migliore della società italiana. Auspico che, se si sceglierà la via di un maxiemendamento del Governo al decreto fiscale, si possa porre fine a questa vicenda".
Durante la manifestazione a Palermo è stata lanciata una provocazione: "Ci rivolgiamo direttamente ai vertici di Cosa Nostra perché si pentano e dichiarino pubblicamente le finalità terroristiche della loro organizzazione".
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2 commenti:
Ultimo aggiornamento: sulla vicenda si è espresso anche Cuffaro. "Il governo - dice Cuffaro - sta compiendo una discriminazione che non ha giustificazione logica e che alimenta rancori e delusione".
"I criteri giuridici - continua - non dovrebbero prevedere, nè dare luogo a valutazioni di merito". "Trovo questa vicenda - conclude il governatore siciliano - veramente incresciosa e sono convinto che provvedimenti equi contribuiscano ad onorare la memoria di uomini uccisi dalla barbarie mafiosa".
Mah...
In effetti qualche differenza esiste: il terrorismo vuole conquistare il potere con le armi, la mafia, invece, usa le armi per continuare a mantenere il potere.I terroristi ne colpiscono uno per educarne cento, i mafiosi hanno problemi nel trovare politici da "educare".
freesud
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