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giovedì 8 ottobre 2009

Quanto sono normali gli atteggiamenti mafiosi nel nostro paese

E' notizia di ieri che la Corte Costituzionale abbia dichiarato illegittimo il Lodo Alfano, la legge che prevedeva la sospensione dei processi penali per il Presidente del Consiglio, della Repubblica e delle Camere. Ovviamente si trattava di una legge ad personam, o meglio ad Silvio Berlusconi. Ieri su Facebook abbiamo quasi tutti esultato, ma abbiamo tutti sbagliato, forse. Che pena un paese in cui si discute continuamente dei problemi giudiziari del presidente del Consiglio. Dall'una e dall'altra parte. Il popolo di destra mostra assolutamente deferenza per tutto ciò che Berlusconi dica o faccia, come se fosse davvero l'unto del Signore. Non riesco a capire come possano davvero credere che sia perseguitato dai giudici... possibile che tutti ce l'abbiano con lui? L'unica risposta è che siano incapaci di pensare pensieri propri e credano in tutto ciò che il divino Augusto dica. Oppure hanno talmente paura dei "comunisti" (ma dove si trovano?) che preferiscono perdonare Berlusconi, piuttosto che votare l'altra parte o non votare affatto. L'opposizione, dal canto suo, è talmente incapace di fare politica che esulta per una decisione della Corte Costituzionale.
La sentenza di ieri non poteva avere un contenuto politico, perché la soluzione giuridica alla questione Lodo Alfano era chiara e lineare: l'art 3 della Costituzione prevede che siamo tutti uguali di fronte alla legge, le unica eccezioni alla regola generale sono previste dalla Costituzione; di conseguenza, per aggiungere una nuova immunità ci vuole una legge costituzionale (personalmente, ritengo che il Lodo Alfano sarebbe stato comunque incostituzionale, se formulato in quei termini, anche se approvato con legge costituzionale, per ragioni che spiegherò se faranno una legge costituzionale in proposito). La nostra esultanza, le nostre reazioni, tuttavia, hanno in qualche modo trasformato in politica la sentenza. Da appassionata di diritto costituzionale, ho condiviso la decisione della Corte, ma ho pure esultato perché Berlusconi, nello specifico, ne verrà colpito. Come studiosa di diritto, mi ritengo soddisfatta, ma come cittadina dietro l'esultanza mi sento triste, delusa, priva di speranza per questo paese: le parole di Berlusconi ieri sera a Porta a porta (Napolitano che avrebbe dovuto influenzare i giudici della Corte) palesano un atteggiamento tipicamente mafioso. Dato che siamo in Italia, a parte pochi, sempre i soliti, che si indignano, per lo più molti ne ridono o non ci fanno neppure caso. Tanto quasi tutto in questo paese funziona con le raccomandazioni, quindi perché non dovrebbe funzionare in questo modo anche la Corte Costituzionale?

lunedì 5 ottobre 2009

Il lodo Mondadori e Berlusconi visto all'estero


Un'altra sentenza che conferma ciò che un signore irlandese mi ha detto qualche giorno fa:

"Berlusconi, a great man, but especially honest".

domenica 15 febbraio 2009

"PROMEMORIA!" PER NON DIMENTICARE


Da oggi apro una rubrica "Promemoria!" che troverete alla vostra destra nel blog.
Vi ricorderò le cose buone e le cose cattive (secondo me) fatte dall'attuale governo, per non dimenticarle tra 4 anni quando torneremo al voto.
Vi invito a scrivermi per ricordarmi ciò che ho dimenticato.. e prontamente lo inserirò.
Lancio una scommessa: secondo voi saranno più le cose buone o più le cose cattive??

martedì 10 febbraio 2009

Benvenuti in Italia (repubblica teocratica)!


In questi giorni di follia tutta italiana, tante parole vuote, false, ipocrite sono state versate.
La strumentalizzazione della "vita" di una ragazza è stata vergognosa. Come ha detto Stefano Rodotà stasera a Ballarò, in tanti paesi è sorto un dibattito sull'eutanasia, ma mai come in Italia c'è stata una tale indecenza nell'affrontarlo.
L'intervento di Rodotà è stato esemplare dal punto di vista giuridico; ha spiegato lucidamente che sono i giudici a tutelare da sempre i diritti individuali dei cittadini: e questo è ancora più vero in uno Stato in cui la magistratura è un potere indipendente dall'esecutivo.
Qualche sera fa, a Matrix, ho trovato davvero penoso l'intervento di Formigoni, governatore della Lombardia, il quale sosteneva che il giuramento di Ippocrate comporta che il medico debba sempre curare, ad ogni costo, la persona: il senatore Marino cercava di spiegare, invece, che è la persona, debitamente informata, a scegliere a quali cure desideri essere sottoposta (e così dice la legge): la persona non è uno strumento nelle mani del medico!!!
Un altro problema che mi sembra non sia stato affrontato compiutamente in questi giorni, è relativo al fatto che le tecnologie moderne ci permettono di prolungare la vita oltre il suo naturale evolversi: Eluana senza quelle macchine sarebbe morta 17 anni fa. C'è, poi, da considerare che c'è una vita fisica e una vita sociale: per alcuni potrebbe legittimamente non aver senso portare avanti la prima, se la seconda cessa. Perché il governo vuole fare un disegno di legge che ci costringa ad essere alimentati e idratati se avessimo un incidente mortale e non morissimo subito? QUESTO E' STATALISMO, esattamente il contrario di quanto ha detto Berlusconi qualche giorno fa. I cattolici sono già tutelati. Se per se stessi decidono di proseguire una vita, che invece per me è innaturale, nessuno glielo impedisce. Ma tutti gli altri - atei, agnostici, appartenenti ad altre confessioni religiose, cattolici stessi - perché devono vedersi imposta la volontà di un gruppo di cittadini? Questo gruppo potrà forse costituire la maggioranza, ma la Costituzione non tutela i diritti della maggioranza, ma i diritti di tutti. Non ci sono cittadini di serie A e di serie B. Se sarà fatta una legge limitativa sul testamento biologico come quella che si prospetta, sul piano dei diritti il nostro paese si farà un ulteriore grosso passo indietro e i giudici potranno fare ben poco, se non applicare la legge. Salva la possibilità di fare, ancora una volta, come dice Saviano, tutto all'italiana....

Ma concludo con una domanda rivolta a un qualsiasi ciellino, a qualsiasi deputato del PDL, a Berlusconi, alla Roccella, a Formigoni, a chiunque sostenitore della "vita" sempre e comunque: Perché volete mantenermi in vita, se io chiaramente ho manifestato la volontà contraria?? Perché? Ma non rispondetemi che la vita mi è stata donata da Dio, perchè questa è una questione privata e non giuridica, datemi una risposta coerente con un ordinamente giuridico democratico e laico. Se non l'avete e rispondete che la vita appartiene a Dio, trasportando il contenuto della teologia cattolica nella legge dello Stato italiano, è, dunque, evidente che mi sbagliavo quando credevo di vivere in una democrazia moderna: l'Italia è una teocrazia... BENVENUTI!

venerdì 6 febbraio 2009

Sit in sabato a piazza del Nettuno a Bologna h 15


Contro l'attentato alla Costituzione, contro le ingerenze del Vaticano e contro le speculazioni sulla vita di un essere umano: che oggi si chiama Eluana, ma domani potresti essere tu!
h 15 piazza del Nettuno, Bologna

giovedì 5 febbraio 2009

L'Italia: che paese caritatevole!


Il governo ha appena approvato un emendamento nel decreto sicurezza, ovviamente proposto dalla Lega, che consente ai medici di denunciare all'autorità giudiziaria i clandestini che chiedono cure. Mi sembra lampante che i clandestini non andranno più a farsi curare e ricorreranno a "medicine" e "medici" alternativi.
Con ipocrisia la maggioranza afferma che l'emendamento non impedisce ai clandestini di curarsi, ma praticamente ha posto una condizione a un diritto inalienabile dell'uomo! Forse non tutti lo sanno, ma"La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività" (art.32 Cost.)
Come se ciò non bastasse, è stata approvata un'altra norma in cui si prevede che gli enti locali sono "legittimati ad avvalersi della collaborazione di associazioni tra cittadini al fine di segnalare agli organi di polizia locale eventi che possano arrecare danno alla sicurezza urbana ovvero situazioni di disagio ambientale". Istituzionalizzazione delle ronde padane. Per fortuna, è passato l'emendamento proposto dal PD (si, proprio dal PD) che impedisce a questi cittadini di portare armi, come, invece, prevedeva il testo presentato dalla Commissione Giustizia.
Infine, è stato istituito un registro nazionale per la schedatura dei clochard.
Io non ho veramente parole. A che serve un registro per la schedatura dei clochard?
Il problema di un uomo che dorme su una panchina non dovrebbe essere quello per cui la sua visione ci infastidisca, ma è il fatto che dorma per strada! Ci vogliamo chiedere perché???
Credo proprio che il benessere abbia dato alla testa a molti italiani!

Che paese ipocrita, fasullo e ignorante.

Fonti: Corriere.it e Repubblica.it

martedì 27 gennaio 2009

Dal Malleus Maleficarum... Caro Presidente del Consiglio

Quando una giovane è stata corrotta, ed è stata disdegnata dal suo amante dopo che ha copulato con lui senza pudore nella speranza e con la promessa di matrimonio, e si è ritrovata delusa in tutte le sue speranze e sprezzata da tutti, si rivolge all'aiuto e alla protezione dei diavoli.

Spesso le streghe sono state viste sdraiate sulla schiena nei prati o nei boschi, nude sino all'ombelico, ed era evidente dalla disposizione degli arti e degli organi relativi alle parti veneree e all'orgasmo, come anche dal movimento delle gambe e delle cosce, che stavano copulando con i demoni noti come Incubi, anche se questi erano invisibili agli astanti.

Innanzitutto parleremo di come agiscano con gli uomini, poi con gli animali e infine con i frutti della terra. Per quanto riguarda gli uomini, interessa innanzitutto in che modo esse impediscano con le stregonerie la potenza generativa o l'atto sessuale, affinché la donna non possa concepire e l'uomo non sia in grado di compiere l'atto. In secondo luogo come, talvolta, tale atto sia impedito con una donna e non con un'altra. Terzo, come vengano portati via i membri virili, come se fossero completamente divelti dal corpo. Quarto, come si può discernere se qualcosa proviene dalla sola potenza del diavolo, che agisce da solo senza la strega. Quinto, come le streghe tramutino in belve persone dell'uno e dell'altro sesso con l'arte dei prodigi. Sesto, come le streghe levatrici uccidano in diversi modi il feto nel grembo della madre, oppure, quando non fanno questo, offrano i bambini ai diavoli.

Il Malleus Maleficarum (trad. Martello delle Streghe) è un testo scritto da due frati dominicani nel 1486, allo scopo di combattere la stregoneria e l'eresia.

Egregio Presidente del Consiglio,
questa è la concezione della donna che c'era nel 1400... speriamo di non doverci mai più ritornare. Me lo auguro vivamente, e spero che se lo auguri anche lei.

La Giustiziera della Notte

Testo integrale del Malleus Maleficarum

lunedì 26 gennaio 2009

IO SO, NAPOLITANO SA

Manifestazione a Roma della Associazione familiari vittime della mafia 28 gennaio 2009
Per saperne di più clicca qui...


domenica 25 gennaio 2009

... HA DETTO...

1) "Dobbiamo porre dei limiti certi per la sicurezza dei cittadini". Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi durante un comizio a Olbia, parlando delle intercettazioni.

Mi domando come sia possibile tutelare la sicurezza dei cittadini, limitando i mezzi di prova necessari per individuare determinati reati.

2) L'arcivescovo Fisichella su Obama: "E' l'arroganza di chi si crede nel giusto. Se proibisce la tortura, non dica no alla vita nascente".

Obama (o chiunque altro) potrebbe dire dell'arcivescovo Fisichella "E' l'arroganza di chi si crede nel giusto". Riguardo al resto (aborto vs tortura...), no comment.

mercoledì 29 ottobre 2008

Chi ha detto cosa?

Chi ha pronunciato queste parole? Prova a indovinare...

1."Il governo è pronto a ricorrere alle forze dell'ordine per impedire l'occupazione di scuole e università da parte di quegli alunni che anche oggi continuano a manifestare contro il decreto XXX. Non permetteremo che vengano occupate scuole e università perché l'occupazione dei posti pubblici non è un fatto di democrazia ma di violenza nei confronti di altri studenti, delle famiglie e dello Stato (...). Convocherò il ministro dell'Interno e gli darò istruzioni dettagliate su come intervenire con le forze dell'ordine per evitare che queste cose succedano".


2. “Voglia far comprendere agli studenti […] che le loro agitazioni sono perfettamente
inutili e possono anzi avere conseguenze di grande rilievo non esclusa chiusura
università per l’intero anno scolastico. Considero riforma XXX come la più fascista
fra tutte quelle approvate dal mio governo. Voglia intanto prendere tutte le misure
perché l’ordine pubblico non sia menomamente turbato”.

SOLUZIONI
1. Berlusconi, 23 ottobre 2008 a seguito delle proteste in tutta Italia contro il decreto GELMINI e contro i tagli all'università.
2. Mussolini, 1923, in una circolare rivolta ai prefetti a seguito delle proteste in varie università d'Italia contro la riforma GENTILE

mercoledì 22 ottobre 2008

Colletti sporchi: intervista a Ferruccio Pinotti

In prossimità dell'uscita del suo nuovo libro, "Colletti Sporchi", ho intervistato Ferruccio Pinotti.

Può darci qualche anticipazione sul suo nuovo libro “Colletti Sporchi”?
Colletti sporchi, che uscirà con Rizzoli-Bur a novembre, è stato scritto a quattro mani con Luca Tescaroli, il coraggioso magistrato che ha fatto condannare gli assassini di Falcone e indagato sui mandanti occulti della stragi. Il libro affronta il tema dell'area grigia tra mafia, politica e finanza. E propone sconvolgenti verità in merito a molte vicende oscure. Questo attraverso il racconto di Tescaroli ma anche di magistrati come Giancarlo Caselli, Antonio Ingroia, Antonino Di Mattelo, Nicola Gratteri, Carmelo Petralia. Ma anche grazie all'analisi di economisti, banchieri, esperti di mafia.
Il suo libro “Berlusconi Zampano” è stato pubblicato solo in lingua tedesca. Perché non ha trovato editori in Italia?
Perché un libro scomodo, difficile, che batte piste mai battute. Ma non è detto che non accada.
Cosa pensa del tipo di opposizione “costruttiva” che sta portando avanti il Partito Democratico?
La valuto in modo molto critico: quando la democrazia è in pericolo serve una mobilitazione forte, non la politica dell'"appeasement", che provoca solo disastri. Non è nemmeno questione di essere di destra o di sinistra: il momento è gravissimo, comunque la sia pensi.
In “Opus dei segreta” ha descritto i legami strettissimi tra l’organizzazione fondata da Josemaría Escrivá ed ambienti dell’economia, della politica e della finanza in diversi paesi del mondo. In Italia vi sono anche altre organizzazioni cattoliche che fanno sentire pesantemente la propria influenza nelle istituzioni. Si pensi a Comunione e Liberazione. E’ possibile ravvisare somiglianze tra l’Opus Dei e Cielle?
Nella ricerca di contiguità con il potere politico ed economico vi sono sicuramente molte somiglianze. Tuttavia il metodo è diverso: CL è più aperta, trasparente, dialogica e non avvicina solo i vertici. L'Opus è più elitaria, esclusiva.
In “Poteri forti” ha svelato i retroscena della morte di Roberto Calvi mediante la testimonianza del figlio Carlo, il quale ha speso la sua vita per scoprire i responsabili della morte del padre. Uno Stato democratico dovrebbe quantomeno tentare di portare alla luce gli autori di un delitto: nel caso della morte di Calvi, l’Italia ha fallito. Oltre a ciò nel nostro paese sconvolge la mancanza di indignazione per eventi quali scomparse, attentati, stragi, i cui autori rimangono spesso sconosciuti. Cosa pensa di questo stato di disinteresse e rassegnazione in cui versano i cittadini italiani?
Il processo per l'omicidio Calvi è ancora in corso, speriamo che faccia luce sugli eventi e le responsabilità. resta scandalosa la sentenza con cui è stata chiusa la storia di piazza Fontana. E su piazza della Loggia si riparte da zero a novembre. Grave anche la nebbia che pesa sulla strage di Bologna. Un paese senza verità non ha futuro. Servirebbe una Truth and Reconciliation Commission come in Sudafrica.
Nei suo libri, schematizzando, lei ha parlato di mafia, massoneria, Chiesa cattolica, pedofilia. In relazione a quale di questi temi ha trovato maggiori resistenze nella raccolta di documenti e testimonianze?
In tutti questi ambiti. La pedofilia è stato un tema particolarmente difficile. ma censure e resistenze sono in agguato dappertutto se si scava veramente.
Siamo in una situazione di profonda crisi dell’informazione. Nei telegiornali e, spesso, anche nei quotidiani, le verità storiche sono distorte e c’è assenza di critica nei confronti del capo di governo. L’articolo 21 della Costituzione afferma: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero”. Quanto ciò è vero in Italia oggi? Crede che il web possa essere un buon canale di informazione per i cittadini?
L'informazione in Italia è quantitativamente elevata ma spesso di scarsa qualità, censurata o autocensurata. Il web è sicuramente un canale utile, ma serve più qualità, più selezione dei contenuti, più sobrietà o scatta un effetto di ghettizzazione che non aiuta l'informazione. L'invito ai giovani è comunque a utilizzare il web per esprimersi, fare ricerche, diffondere notizie scomode, suscitare dibattito, porre domande. auguri!

Ringrazio vivamente Ferrruccio Pinotti e aspetto di leggere Colletti Sporchi, che già mi sento di consigliare a tutti.
Per maggiori informazioni visitate Grandi inchieste, il blog di Ferruccio Pinotti.

martedì 7 ottobre 2008

VIVA BERLUSCONI


Scusate, ma lo devo dire: Viva Berlusconi!!
Veltroni cercherà sempre di eguagliarlo, ma una misera copia non sarà mai come l'originale.

Ma come si può essere così servili, striscianti, nauseanti??? Titolo de Il Corriere: "Veltroni:crisi, pronti a collaborare". Risposta di Silvio: "Chi se ne frega". Bravo!!!
Sono stanca di queste preghiere per avere una parte nel governo del paese, ce ne sono decine ogni settimana da quando Berlusca è al governo! Basta!!!
Non lo sopporto più!!!
Veltroni, un altro lavoro ce l'hai: continua a scrivere su Ciak (nota: per chi non lo sapesse, Veltroni ha una rubrica sul mensile di cinema Ciak, edito da MONDADORI) e lascia in pace la politica italiana!!!

lunedì 19 maggio 2008

PAROLE DI SALVATORE BORSELLINO

Da Antimafia duemila

Palermo
. "Prima di andare a commemorare Falcone e Borsellino i politici come Berlusconi o Schifani dichiarino chi deve essere considerato un eroe.
E se continuano a sostenere che persone come Vittorio Mangano sono eroi, allora che si astengano dall'andare a sporcare la memoria delle vittime di mafia". Lo dice all'ANSA Salvatore Borsellino, fratello del procuratore aggiunto Paolo Borsellino, ucciso nella strage del 19 luglio 1992 insieme agli agenti di polizia che lo scortavano. L'appello di Salvatore Borsellino arriva a pochi giorni dalle cerimonie di commemorazione di Giovanni Falcone e Francesca Morvillo e dei poliziotti morti il 23 maggio 1992. Il riferimento è alle affermazioni fatte lo scorso aprile dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e dal senatore Marcello dell'Utri, nei confronti del boss mafioso Vittorio Mangano, definito da entrambi i politici "un eroe". Palermo in questi giorni, su iniziativa del sindaco, Diego Cammarata, è tappezzata della foto dei due magistrati uccisi da Cosa nostra in cui compare la scritta: "Eroi per sempre". Secondo Alfredo Morvillo, fratello di Francesca e cognato di Giovanni Falcone, e Manfredi Borsellino, figlio del procuratore aggiunto Paolo Borsellino: "questa non può che essere la risposta della città di Palermo alle parole di chi pubblicamente e reiteratamente aveva indicato al Paese come eroe un noto uomo di mafia". "Quelle parole - aggiungono Morvillo e Borsellino - costituiscono una grave offesa alla memoria di tutti quesi servitori dello Stato che hanno perso la vita proprio a causa del loro impegno contro la mafia".

martedì 8 aprile 2008

DELL'UTRI DOCET

Sintesi dell'immaginario politico di Marcello Dell'Utri

Punto 1
: revisione dei libri di storia, condizionati dalla retorica della Resistenza.
Se il signor Dell'Utri non lo sa, la Resistenza c'è stata per davvero. Ah, va bè, ma Marcello non ha avuto tempo di studiare... già nella culla era impegnato a fare magheggi!

Punto 2: la sinistra ha in mano tutte le case editrici.
Eh? La Mondadori di chi è?
Punto 3: gli storici di sinistra hanno ignorato il massacro dei gay durante l'Olocausto.
Io ho sempre studiato del massacro degli omosessuali durante la Seconda guerra mondiale. E ho studiato su un libro di uno storico di sinistra (Antonio Brancati). Va be', sarà un caso...

Punto 4: tutti i pentiti di mafia sono insani di mente.
E' normale: ma se i p.m. che li usano sono insani di mente, come potrebbero scegliere pentiti sani?
Però qui c'è un "leggero" conflitto di interessi: magari qualche pentito ha accusato proprio Marcellino in uno dei processi politici, voluti dai giudici comunisti, in cui è stato ingiustamente coinvolto...

Punto 5: Mangano è un eroe. Davvero.

Con questo bijou, e senza parole, chiudo.

Fonte: Corriere della sera
Appendice I: Chi è Marcello Dell'Utri
Sul nostro illustrissimo c'è una letteratura sconfinata in internet e in libreria.
Sulla rete vi consiglio: Wikipedia e Stato a rovescio di Nicola Andrucci, che potete scaricare dal suo blog.
In libreria vi consiglio uno dei libri base dell'antimafia: ovviamente gli Intoccabili di Marco Travaglio.

Appendice II: Chi è Vittorio Mangano
Basta dare un'occhiata veloce a Wikipedia per credere, davvero, che sia un eroe., nonché guardare l'ultima intervista a Paolo Borsellino, qui nel mio blog...



sabato 29 marzo 2008

RITA BORSELLINO: CONTRO TUTTE LE MAFIE


Giovedì 27 marzo a Bologna la Sinistra l'Arcobaleno ha organizzato un incontro con Rita Borsellino, candidata capolista al Senato in Emilia Romagna.
Hanno partecipato anche Paolo Cento, Katia Zanotti, Libero Mancuso e Padre Benito Fusco: tutti intervenuti per parlare della mafia che controlla i territori del Mezzogiorno, ma reinveste il denaro sporco nel nord Italia, ma soprattutto per dare il benvenuto a Rita, che rappresenta una candidatura fondamentale per tutta la Sinistra Arcobaleno.
La Borsellino ha ripercorso la propria storia personale, dall'impegno nel mondo dell'antimafia, cominciato dopo la morte del fratello Paolo, fino all'ingresso in politica poco più di due anni fa, come candidata per l'Unione alla presidenza della Sicilia.
Non avevo mai partecipato ad un incontro con Rita Borsellino e devo dire che mi ha molto emozionato: Rita ha parlato senza fermarsi mai, come un torrente in piena. Il suo è un esempio importantissimo di trasparenza e umiltà della società civile che fa politica, laddove l'arroganza della politica ufficiale domina oggi incontrastata: troppi, troppi, troppi fingono col dimenticare che c'è un certo Crisafulli candidato per il Pd al Senato, ci sono Salvatore Cuffaro e Calogero Mannino per l'Udc... e poi sopra tutti gli altri un nome: Berlusconi, ancora una volta lui, un uomo che ha avuto contatti stretti con la mafia, e non solo. Veltroni ha dichiarato a Reggio Calabria di non volere i voti della mafia, e poi aveva fatto candidare Crisafulli (che porta TANTI, ma TANTI voti), a danno di Lumia, ripescato all'ultimo momento. Un dubbio, però, mi sorge spontaneo: ma se avesse voluto seriamente parlare di mafia, perché non ha attaccato Berlusconi?

Sono davvero felice di poter dire che Rita Borsellino possa rappresentarmi.
E sono ancora più felice di aver fatto la mia scelta di parte.


(Per vedere tutti i candidati impresentabili di queste elezioni, vai all'inchiesta di Peter Gomez pubblicata dall'Espresso "Per chi vota la mafia")

lunedì 25 febbraio 2008

QUEL GIRONE DELL'INFERNO DI BOLZANETO

Dal Corriere della Sera

GENOVA - La caserma di Bolzaneto trasformata in un luogo di torture fisiche e psicologiche. Quasi come un girone dell'inferno in cui ragazzi e ragazze arrestati durante le manifestazioni del G8 di Genova furono picchiati, tenuti ore e ore in piedi con le mani alzate, accompagnati in bagno e lasciati con le porte aperte, insultati, spogliati, derisi e minacciati di guai peggiori, tra cui la sodomizzazione. Non ha risparmiato particolari inquietanti la seconda parte della requisitoria dei pm Vittorio Ranieri Miniati e Patrizia Petruzziello, iniziata lunedì mattina, che si protrarrà per altre quattro udienze, al processo per le violenze nella caserma di Bolzaneto durante il G8 del 2001 a Genova. Gli imputati sono 45 vertici apicali appartenenti al personale della polizia penitenziaria, polizia di stato, carabinieri e medici.

RAGAZZE NUDE E COMMENTI BRUTALI - Stare in piedi per ore e ore, fare la posizione del cigno e della ballerina, abbaiare come cani per poi essere insultati con minacce di tipo politico e sessuale, schiaffi e colpi alla nuca e anche lo strappo di piercing anche dalle parti intime: questo il genere di vessazioni subite dagli arrestati all'interno della caserma di Bolzaneto. Molte le ragazze obbligate a spogliarsi, a fare piroette con commenti brutali da parte di agenti presenti anche in infermeria. «L'infermeria - ha denunciato il pm Miniati - che doveva essere un aiuto in caso di sofferenza è diventata un luogo di ulteriore vessazione».

LE TESTIMONIANZE - Non sono mancati nella requisitoria di Ranieri Miniati i riferimenti alle testimonianze più salienti delle parti lese durante il processo. Tra queste quella di Massimiliano A., 36 anni, napoletano, disabile al cento per cento. «Gli agenti mi hanno preso in giro - aveva raccontato al processo - per la mia bassa statura, insultandomi con "Nano buono per il circo", "Nano di merda", "Nano pedofilo"». Il pm ha anche ricordato che Massimiliano per un'ora non riuscì a farsi accompagnare in bagno, per cui si fece addosso i suoi bisogni e rimase sporco a lungo perchè gli impedirono di pulirsi.


giovedì 21 febbraio 2008

Questo paese è una barzelletta

Ultima notizia sul fronte delle elezioni politiche del 13-14 aprile: il Popolo delle Libertà non candiderà chi ha processi in corso. Ma - precisa Sandro Bondi -la regola "ovviamente" non vale per chi ha procedimenti penali di chiara matrice politica.
Domanda: Chi decide quale è un processo di matrice politica? in base a quale criterio è individuabile? Probabilmente questo: tutti coloro che non gradiscono il processo in cui sono imputati (chi è che gradisce di essere imputato in un processo?) potranno essere candidati perché il loro è un processo politico.
In effetti, se la regola fosse rigidamente applicata, Berlusconi non potrebbe essere il candidato premier del Pdl, anzi, non potrebbe essere neppure l'ultimo della lista.
Bondi definisce il Pdl come un partito che sin dalla sua nascita ha sempre potuto vantare un'assoluta onestà da parte di tutti i suoi rappresentanti.

Se penso che questa gente quasi sicuramente tornerà a governarci, mi sento male.
Se penso che il Corriere ha dato questa notizia come clamorosa novità, sto ancora più male.

mercoledì 30 gennaio 2008

BERLUSCONI INCORONATO!!!


Ci manca solo che i giornali ci annuncino: "Udite, udite, gente! Berlusconi è stato incoronato!!!"

Oggi il Cavaliere è stato assolto nel processo SME perché, quando fu al governo, cambiò la legge sul falso in bilancio.
La gravità della questione non ha eguali e, a mio avviso, mostra la fragilità del nostro sistema democratico (ancor più, oserei dire, dell'attuale crisi di governo).
Un uomo, per interesse personale, è divenuto presidente del Consiglio, e ha cambiato una legge per salvare se stesso. Le procedure, le modalità sono diverse da quelle che potevano aversi in una monarchia assoluta (senza troppi complimenti, un re era legislatore, giudice ed esecutore...), tuttavia la sostanza non cambia. Che democrazia è quella che non ci ha protetto dal fatto che l'uomo più potente del paese, con diversi processi in corso, fosse eletto capo del governo e facesse leggi ad personam? "Legge" e "ad personam" sono parole antinomiche, e l'una non dovrebbe MAI essere affiancata all'altra, perché la legge dovrebbe avere portata GENERALE ed ASTRATTA.

Quell'uomo, probabilmente, a breve tornerà a governare... e noi cosa faremo? Staremo a guardare, ancora una volta, per cinque lunghi anni? Uno studente di diritto può facilmente rendersi conto che nel corso del suo mandato il governo di Berlusconi ha toccato ogni settore dell'ordinamento, per lo più con esiti catastrofici... per fortuna non è riuscito a toccare solo la Costituzione... La Costituzione che debolmente ci protegge, ma che da questi politici mediocri e corrotti, è trattata come se fosse carta straccia.

VIVA LA COSTITUZIONE, VIVA LA REPUBBLICA!



domenica 20 gennaio 2008

PAPA & CO.

Pubblico qualche estratto dell'articolo di Eugenio Scalfari, comparso oggi su Repubblica, che mi pare particolarmente significativo sul rapporto tra religione e politica in Italia.

ATEI DEVOTI NEL GIARDINO DEL PAPA
di Eugenio Scalfari

(...) Il dibattito sulla presenza-assenza del Papa all'inaugurazione dell'anno accademico della Sapienza ha rinfocolato alcune differenze sui modi di pensare e sui comportamenti pratici che ne derivano.
Il Vicario di Roma, cardinal Camillo Ruini, ha lanciato da giorni l'appello ad un'adunata di massa all'"Angelus" di oggi in piazza San Pietro. L'adunata ha preso inevitabilmente la forma politica che è propria delle manifestazioni di massa, dove è più il numero che la qualità a determinare gli esiti di una politica "muscolare".

Così bisogna di nuovo affrontare quei temi, precisare il significato di gesti e di parole, capire, se possibile, il senso di ciò che accade. La storia dello Stato italiano è fortemente intrecciata con quella della Chiesa. In nessun altro Paese questo intreccio è stato tanto condizionante e la ragione è evidente: siamo il luogo ospitante del Capo della cattolicità. Siamo stati e siamo il "giardino del Papa", ci piaccia o no. Questa condizione ha determinato in larga misura la nostra storia sociale e nazionale. Nel positivo e nel negativo, nelle azioni degli uni e nelle reazioni degli altri. Le persone ragionevoli non dovrebbero mai dimenticare queste condizioni di partenza, ma spesso purtroppo accade il contrario.

* * *

Metto al primo posto del mio ragionare l'incidente della Sapienza. Su di esso si è già espresso il nostro direttore ed io concordo interamente con lui: una laicità malata ha suggerito ad un gruppo di docenti e di studenti comportamenti di contestazione in sé legittimi ma divenuti oggettivamente provocatori. Di qui la necessità di garantire la sicurezza dell'insigne ospite, di qui la possibilità di tumulto tra opposte fazioni, di qui infine il fondato timore che Benedetto XVI dovesse parlare nell'aula magna mentre sotto a quelle finestre i lacrimogeni e i manganelli avrebbero potuto esser necessari: spettacolo certamente insopportabile per il "Pastor Angelicus" che predica pace e carità.

La contestazione "stupida", tuttavia, non è nata dal nulla ed è l'effetto di varie cause, anch'esse ricordate nell'articolo di Ezio Mauro: l'invito incauto del Rettore nel giorno, nell'ora e nel luogo dell'inaugurazione dell'anno accademico. Non dovrebbe essere un evento mondano e mediatico bensì l'indicazione delle linee-guida culturali e dei problemi concreti della docenza e degli studenti.

Il Rettore, evidentemente, ha un altro concetto, voleva l'evento. E l'ha avuto col risultato di dividere l'Università, la società, la cultura, le forze politiche, in una fase estremamente delicata della nostra vita pubblica.

Un esito catastrofico da ogni punto di vista, di cui il Rettore dovrebbe esser consapevole e trarne le conseguenze per quanto lo riguarda. (...)

La risposta della gerarchia, guidata ancora da Ruini, è stata l'adunata di stamattina. Mentre scrivo non so ancora quale sarà l'esito quantitativo ma prevedo una piazza gremita e un mare di folla fino al bordo del Tevere. È un evento da salutare con piena soddisfazione? È una "serena manifestazione di affetto e di preghiera" per testimoniare l'amore dei fedeli al Santo Padre? Certamente è una manifestazione più che legittima.

Certamente le presenze spontanee saranno robustamente rinforzate dalle presenze organizzate, treni e pullman sono stati ampiamente mobilitati senza risparmio di mezzi dal Vicario del Vicario. La motivazione è esplicita: dimostrare al Papa l'amore del suo gregge dopo l'offesa subita.

Se questa non è una motivazione politica domando al Vicario del Vicario che cosa è. Se questo non avrà come effetto di acuire la tensione degli animi, la lacerazione d'un tessuto già usurato e logoro, ne deduco che il Vicario è privo di intelligenza politica. Ma siccome sappiamo che invece ne è ampiamente provvisto, ne consegue che il Vicariato di Roma si prefigge di accrescere la tensione degli animi e di annunciare venuta l'ora di rilanciare il partito guelfo che ha sempre avuto in cuore.

La Segreteria di Stato vaticana è dello stesso avviso? La Chiesa è unanime in questo obiettivo?

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Abbiamo celebrato giovedì scorso in Senato il senatore, lo storico, il fervido credente Pietro Scoppola, da poco scomparso, alla presenza di molti cattolici che hanno condiviso il suo pensiero e la sua fede e si propongono di continuare nell'impegno da lui auspicato.

Scoppola aveva scavato a fondo nella storia dei cattolici italiani e nell'atteggiamento di volta in volta assunto dalla gerarchia e dal magistero papale. Distingueva il popolo di Dio dalla gerarchia; sosteneva che la gerarchia è al servizio del popolo di Dio e non viceversa.

Mi ha fatto molto senso vedere, proprio alla vigilia del mancato intervento del Papa alla Sapienza, la messa celebrata da Benedetto XVI nella Sistina col vecchio rito liturgico rinverdito a testimoniare la curva ad U rispetto al Concilio Vaticano II: il Papa con la schiena rivolta ai fedeli e la messa celebrata in latino.
Qual è il senso di questa scelta regressiva se non quello di ribadire che il mistero della trasformazione del vino e del pane in sangue e carne di Gesù Cristo viene amministrato dal celebrante senza che i fedeli possano seguire con gli occhi e in una lingua sconosciuta ai più? Il senso è chiarissimo: l'intermediazione dei sacerdoti non può essere sorpassata da un rapporto diretto tra i fedeli e Dio. Il laicato cattolico è agli ordini della gerarchia e non viceversa. Lo spazio pubblico è fruito dalla gerarchia e - paradosso dei paradossi - dagli atei devoti che hanno come fine dichiarato quello di utilizzare politicamente la Chiesa.

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Si continua a dire, da parte della gerarchia e degli atei devoti, che i laici-laici (come vengono chiamati i credenti veramente laici e i non credenti che praticano la laicità democratica) vogliono relegare la religione nello spazio privato delle coscienze.

Questa affermazione è falsa. Chi pratica la laicità democratica sostiene che tutte le opinioni dispongono legittimamente di uno spazio pubblico per esporre e sostenere i loro modi di pensare.

La libertà religiosa è una, e direi la più importante, da tutelare sia nel foro della coscienza che in quello pubblico. Non mi pare che difetti quello spazio, mi sembra anzi che la gerarchia lo utilizzi pienamente anche a scapito di altre religioni e massimamente di chi non crede e potrebbe in teoria reclamare uno spazio più confacente.

Ma noi non abbiamo obiettivi di proselitismo. Facciamo, come si dice, quel che riteniamo di dover fare, accada quel che può. Tra l'altro cerchiamo di amare il prossimo e riteniamo che la predicazione evangelica contenga grande ricchezza pastorale quando non venga stravolta in strumento di potere, il che è accaduto purtroppo per gran parte della storia del Cristianesimo da parte non del popolo di Dio ma della gerarchia che l'ha guidato con l'obiettivo del temporalismo e del neo-temporalismo. (...)


Mi restano due osservazioni da fare. Giornali di antica tradizione laica sembrano aver perso la bussola e si schierano apertamente accanto agli atei devoti.
Di atei devoti la storia d'Italia è purtroppo gremita.
L'ultimo nella fase dell'Italia monarchica fu Benito Mussolini. In tempi di storia repubblicana gli atei devoti fanno ressa e la faranno anche oggi alle transenne di piazza San Pietro.

Questa prima osservazione mi conduce alla seconda.
L'onorevole Mastella nella sua conferenza stampa di Benevento, mentre gli grandinavano addosso pesanti provvedimenti giudiziari, ha fatto come prima affermazione quella relativa alla sua presenza oggi a piazza San Pietro.

Dopo averla fatta si è guardato fieramente intorno con sguardo lampeggiante e ha scandito: "Io sono con il Papa e andrò a testimoniarlo in piazza".
Ne ha pieno diritto. (...) Il problema è sul comportamento politico e morale di Mastella, di sua moglie del suo clan.

Un comportamento clientelare e ricattatorio che non ha scuse di sorta, rappresenta una deviazione molto grave dalla democrazia. Non è assolutamente valida la giustificazione proveniente dal fatto che si tratta di un male diffuso.

Negli stessi giorni della "mastelleide" abbiamo assistito anche alla "cuffareide": il popolo non di Dio ma di Totò Cuffaro si è radunato in preghiera nelle chiese della Sicilia; il "governatore" ha pianto di gioia e si è fatto il segno della croce quando ha ascoltato la lettura della sentenza dalla quale è stato condannato a cinque anni di reclusione (che non farà) e all'interdizione dai pubblici uffici che non rispetterà.

Il capo del suo partito, Casini, e il capo della coalizione di centrodestra, Berlusconi, si sono immediatamente complimentati con lui.

Che cos'ha di cattolico il comportamento di Clemente Mastella e di Totò Cuffaro? Nulla. Anzi è il contrario dello spirito cristiano.

Fossi nei panni del Vicario del Vicario farei discretamente e con mitezza sapere a Mastella, a Cuffaro, a Berlusconi, a Casini, che i loro comportamenti sono a dir poco imbarazzanti per la Chiesa e forse farebbero bene a non presenziare manifestazioni di testimonianza cristiana. Ma se poi si venisse a sapere che anche Camillo Ruini è un ateo devoto? Del resto sarebbe l'ultimo in ordine di tempo di un'interminabile sfilata di papi, cardinali, vescovi, abati, che tradirono - devotamente - il messaggio celeste del Figlio dell'uomo, da essi rappresentato.