Da Antimafia duemila
Palermo. "Prima di andare a commemorare Falcone e Borsellino i politici come Berlusconi o Schifani dichiarino chi deve essere considerato un eroe.
E se continuano a sostenere che persone come Vittorio Mangano sono eroi, allora che si astengano dall'andare a sporcare la memoria delle vittime di mafia". Lo dice all'ANSA Salvatore Borsellino, fratello del procuratore aggiunto Paolo Borsellino, ucciso nella strage del 19 luglio 1992 insieme agli agenti di polizia che lo scortavano. L'appello di Salvatore Borsellino arriva a pochi giorni dalle cerimonie di commemorazione di Giovanni Falcone e Francesca Morvillo e dei poliziotti morti il 23 maggio 1992. Il riferimento è alle affermazioni fatte lo scorso aprile dal presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, e dal senatore Marcello dell'Utri, nei confronti del boss mafioso Vittorio Mangano, definito da entrambi i politici "un eroe". Palermo in questi giorni, su iniziativa del sindaco, Diego Cammarata, è tappezzata della foto dei due magistrati uccisi da Cosa nostra in cui compare la scritta: "Eroi per sempre". Secondo Alfredo Morvillo, fratello di Francesca e cognato di Giovanni Falcone, e Manfredi Borsellino, figlio del procuratore aggiunto Paolo Borsellino: "questa non può che essere la risposta della città di Palermo alle parole di chi pubblicamente e reiteratamente aveva indicato al Paese come eroe un noto uomo di mafia". "Quelle parole - aggiungono Morvillo e Borsellino - costituiscono una grave offesa alla memoria di tutti quesi servitori dello Stato che hanno perso la vita proprio a causa del loro impegno contro la mafia".
lunedì 19 maggio 2008
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4 commenti:
Sepolcri imbiancati.
bel blog! lo segnalo nel mio... ciao!
Lungi da me l’idea di volere anche lontanamente dire qualche parola a difesa dei nominati di questo post, ma nello stesso sito di Paolo Borsellino, c’è un editoriale “La Giustizia Negata”, sul quale su internet e (figurarsi) sui Mezzi d'Informazione, relativamente al fatto se ne è parlato in modo generico, forse per timore oppure per opportunismo, come si faceva negli anni 70-80 quando si parlava di mafia.
Purtroppo, posso immaginare solo in parte la grande e profonda amarezza di Paolo Borsellino.
Eloquente è stata la sua frase: "LO STATO NON PUO' PROCESSARE SE STESSO".
ps:
Intendevo scrivere "Salvatore", ma l'emotività davanti a questi fatti, che sento per certi versi personalmente, mi ha distratto.
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