lunedì 22 ottobre 2007

Mafia e lavoro in nero

"E' assurdo che si debba morire sul lavoro. E aggiungo io, per salari bassi, talvolta indecenti. Non limitiamoci alla denuncia, dobbiamo sentire il dovere istituzionale di reagire, di indignarsi, di gettare l'allarme, di sollecitare risposte. Dobbiamo volere condizioni di lavoro più umane, più civili, più rispettose dei bisogni e della dignità di tutti. Dobbiamo volere un'Italia migliore".

Giorgio Napolitano, 1 maggio 2007

Si parla sempre (chiaramente senza fare nulla) di lavoro precario, spesso dimenticando un'altra grande piaga di questo paese: il lavoro in nero. La mafia (come potrebbe essere altrimenti?) si mantiene e si sostiene anche attraverso lo sfruttamento di moltissimi lavoratori.
A inizio settembre la Federazione Lavoratori Agro Industria della Sicilia ha denunciato:
"In Sicilia anche quest’anno si sta vendemmiando facendo largo ricorso al lavoro nero, mentre il 70% di chi dovrebbe controllare e’ in ferie" . La qualità certificata dell'uva raccolta in Sicilia non sarebbe, dunque, accompagnata dalla legalità, ma da evasione fiscale e bassi salari. Delle 35 mila persone occupate nell'isola nel settore viticolo, solo 2 mila avrebbero un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Già a gennaio il segretario della FLAI Lo Balbo aveva affermato che nelle campagne siciliane esisterebbero 20 mila nuovi schiavi.
In Italia, purtroppo, si fa ancora troppo poco per combattere questa piaga. Operai che lavorano nei cantieri senza alcuna sicurezza, ragazzi sfruttati per troppe ore nei posti di lavoro sono sotto gli occhi di tutti. Eppure, cosa si fa per cambiare le cose?
Quando c'è un morto di lavoro, il tg rapidamente ce ne dà notizia, ma raramente affronta approfonditamente il problema.
La Cassazione di recente ha affermato che il lavoro in nero costituisce estorsione e ha confermato a carico di tre
datori di lavoro sardi di Nuoro il verdetto con il quale la Corte di Appello di Cagliari li aveva giudicati colpevoli di estorsione infliggendo tre anni e mezzo di carcere ciascuno.
Un verdetto positivo, che deve spingerci ad avere fiducia e a combattere per cambiare la situazione raccapricciante del nostro paese che vuole dirsi democratico.

Ecco perché sabato ho partecipato alla manifestazione a Roma, perché bisogna sempre ricordare a chi ci governa che il lavoro nobilita l'uomo, è fonte della sua libertà e della sua autonomia.

5 commenti:

IN ha detto...

Ricambio la visita ;) Mi piace molto il tuo blog. Riguardo a Forgione concordo con te, sul resto della commissione però ho forti perplessità... Fammi sapere se sei disponibile per uno scambio link

ciao!

la giustiziera della notte ha detto...

Ho avuto modo di ascoltare Forgione durante un incontro nella mia università... Si irrita molto quando si critica la sua commissione, soprattutto quando si parla di Cirino Pomicino, il quale, essendo malato, non avrebbe mai presenziato alle sedute della Commissione.. insomma, probabilmente Forgione non ha potuto impedire che nella Commissione entrassero questi personaggi e si difende come può. Io spero, nonostante tutto, che la Commissione stia lavorando seriamente, anche se le ultime cose che accadono nel governo me lo fanno dubitare..

Unknown ha detto...

Ciao, grazie per la tua visita e il tuo commento. Mi piace il tuo blog, ti inserirò tra i link!

Benny Calasanzio

la giustiziera della notte ha detto...

Grazie, ti inserisco anche io tra i blog amici!

IN ha detto...

Grazie per aver inserito il link! Ma forse non funziona... Ricambio immediatamente

Ciao!