martedì 3 febbraio 2009

Sondaggio su Micromega: NAPOLITANO IMPARZIALE?


In questi giorni Micromega online sta portando avanti un sondaggio sull'imparzialità del presidente Napolitano. La domanda è questa:
Ritenete che in questi due anni e mezzo il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano si sia comportato come “custode della Costituzione”, in modo imparziale?
Ieri avevano già votato più di 8500 persone. Non ho idea di quale valore statistico abbia un sondaggio di questo tipo. Trovo, però, particolarmente significativo il fatto che il 60% dei votanti abbia risposto "decisamente no".
Personalmente, non ho mancato di condividere parole espresse dal nostro Presidente; in questo caso, però, anche io ho risposto no.
E' vero che il Presidente deve essere imparziale, senza dubbio, tra gli opposti schieramenti: ma se c'è, per così dire, una cosa dalla cui "parte" deve stare, questa è senza dubbio la Costituzione, di cui deve essere custode. Ora, è pur vero che il Presidente della Repubblica "non è responsabile degli atti compiuti nell'esercizio delle sue funzioni" (art. 90), credo sia legittimo che noi cittadini possiamo invocarlo affinché tuteli l'integrità della Costituzione e delle istituzioni repubblicane. E lo dico, perché, davvero, la Costituzione sembra essere l'unica cosa buona che è rimasta nel nostro paese... almeno lo sarà fino a quando non la cambieranno.



2 commenti:

articolo21 ha detto...

Io onestamente credo che Napolitano stia lavorando bene. L'Italia non è una Repubblica Presidenziale. Se lo fose, forse, potrebbe fare ben altre cose.

la giustiziera della notte ha detto...

Certo, l'Italia non è una Repubblica presidenziale, e infatti non vorrei che il presidente compia atti che non gli competano.
Credo, però, che quando molti dicano che il presidente debba fare di più, non si riferiscono al fatto che debba stravolgere il nostro ordinamento costituzionale, ma al potere presidenziale contemplato dall'art. 74 della Costituzione: "Il Presidente della Repubblica, prima di promulgare la legge, può con messaggio motivato alle Camere chiedere una nuova deliberazione". Nella pratica questa nuova deliberazione potrebbe essere uguale a quella precedente, e quindi il presidente, infine,sarebbe obbligato a promulgare la legge. Resterebbe, però, un segnale forte il fatto che il capo dello stato abbia richiesto una seconda deliberazione.