mercoledì 9 aprile 2008

INDAGATO IL SENATORE DE GREGORIO PER FAVORI ALLE COSCHE MAFIOSE

Dal Corriere della Sera

REGGIO CALABRIA - La procura della Repubblica di Reggio Calabria ha iscritto nel registro degli indagati il senatore Sergio De Gregorio. L'accusa per il leader del movimento «Italiani nel Mondo » è associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata al riciclaggio. L'ex imprenditore napoletano, oggi uomo delle istituzioni, presidente uscente della commissione Difesa di Palazzo Madama e candidato alle prossime elezioni nelle fila del Pdl, nel collegio della Campania, secondo l'accusa, avrebbe favorito alcuni prestanome delle cosche reggine nell'acquisto di un immobile adibito, sino a qualche tempo fa, a caserma dell'Esercito, la «Mezzacapo» di Reggio Calabria. Uno stabile situato a piazza Sant'Agostino al centro della città, a due passi dalla Questura.

Contro di lui gli inquirenti hanno raccolto indizi «schiaccianti » fatti di riscontri filmati ed intercettazioni telefoniche ed ambientali. Dopo le tegole di Napoli e Roma anche la procura di Reggio Calabria s'interessa quindi delle vicende del senatore De Gregorio. De Gregorio è indagato assieme al consigliere regionale di Alleanza nazionale, Alberto Sarra, ex assessore al personale della Regione Calabria. Anche per Sarra l'ipotesi dell'accusa è associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio. Il consigliere di An in questi giorni è al centro di un' aspra polemica tra magistrati della distrettuale e quelli della corte d'appello. Il procuratore aggiunto Boemi, i pm Giuseppe Lombardo e Roberto di Palma, avevano infatti richiesto per Sarra l'arresto in merito ad un'altra inchiesta. La procura generale ha invece avocato l'indagine per una presunta fuga di notizie. Alberto Sarra sarebbe stato il politico - secondo quanto avrebbero accertato gli inquirenti- che ha presentato il senatore De Gregorio ad alcuni esponenti della cosca Ficara, una delle più potenti di Reggio Calabria. Sarra e De Gregorio sono stati filmati per due volte al ristorante La Quercia, in località Trunca, sulle colline di Reggio. A tavolo con loro i carabinieri hanno notato anche esponenti delle cosche reggine. Una cena per così dire «di lavoro » dove si è parlato di acquisto di immobili, ma anche di politica. Le microspie e l'occhio delle telecamere hanno registrato e ripreso i dialoghi tra tutti i commensali. Le decisioni prese avrebbero riguardato acquisti d' immobili. L'amicizia tra Sarra e De Gregorio, risalirebbe allo scorso maggio.

Per due volte il senatore è stato intercettato in riva allo Stretto. Le date coincidono con la campagna elettorale per le amministrative di Reggio Calabria. Il fondatore di «Italiani nel Mondo » ha infatti appoggiato la candidatura a sindaco di Giuseppe Scopelliti, di Alleanza nazionale, aderendo al cartello del centro destra con una propria lista legata al Cdc (Centro democratico cristiano), il cui presidente onorario era Alberto Sarra. Un successo per De Gregorio che è riuscito a piazzare un proprio consigliere, Demetrio Strati, detto «Pastina» che ha ottenuto 3847 voti, pari al 3,28 per cento.

1 commento:

Anonimo ha detto...

GIUSTIZIA/ SCUDERI A CSM: DE GREGORIO INDAGATO,MA NULLA SU DI LUI
Suo nome non segnalato neppure in informativa Carabinieri
postato 1 giorno fa da APCOM
ARTICOLI A TEMA
giustizia/ csm: su de gregorio atto…
giustizia/ rischiano azione…
giustizia/ csm: da pignatone note…
Altri
Roma, 29 mag. (Apcom) - Il senatore Sergio De Gregorio è stato iscritto nel registro degli indagati dai pm di Reggio Calabria Salvatore Boemi e Francesco Mollace, con l'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, senza che a suo carico vi fosse "assolutamente nulla", il suo nome non era neppure tra quelli segnalati nell'informativa dei Carabinieri. Lo ha rivelato l'aggiunto Franco Scuderi, all'epoca reggente della Procura reggina, durante l'audizione del 6 maggio scorso davanti alla Prima Commissione del Csm.

Scuderi ha spiegato di aver appreso dal 'Corriere della sera' dell'inchiesta a carico di De Gregorio e di essere stato quindi "colto di sorpresa" dalla notizia, visto che in quel periodo era a capo della Procura. Chieste informazioni, gli era stato riferito che il provvedimento che "riguardava ben 44 soggetti iscritti tutti per 416-bis" portava "la firma di due soltanto dei quattro magistrati titolari". E "recava la data in calce del 10 marzo", anche se "l'iscrizione era avvenuta il 3 o il 4 aprile 2008". "Inusuale e insolita..." procedura, ha commentato.

Esaminata l'informativa che era alla base del provvedimento, ha riferito ancora l'aggiunto ai consiglieri di Palazzo dei Marescialli, Scuderi ne aveva concluso che "per l'iscrizione di ben 44 persone a 416-bis non c'era assoluta nulla". "Parla di soggetti su cui si possono effettuare indagini... Sono 40 anni che faccio questo mestiere e non ho mai visto un'informativa scritta in questi termini...", ha spiegato, aggiungendo che in quel documento "si coglie l'imbarazzo di persone che sembrano essere stati un po' portati per fare quell'informativa". In ogni caso, "tra questi nomi non c'è quello di De Gregorio": "Neanche i Carabinieri che in punta di piedi avevano segnalato tutto quel certo numero di persone, non parlano di De Gregorio... Significa che neanche quel pochissimo che loro avevano pensato di mettere... Non c'era neppure. Però De Gregorio è stato infilato dentro".